L’intervento di ristrutturazione ha come oggetto due unità abitative poste non sullo stesso livello, ma su piani differenti. Risolvere il problema “luce” (soprattutto nel piano inferiore, posto a 2 metri sotto il livello stradale) rappresentava un sfida ardua per questo immobile, le cui caratterizza architettoniche, tipiche delle case contadine altamurane, rispondevano esclusivamente ad esigenze funzionali piuttosto che estetiche.
La soluzione è stata unire le due unità attraverso un volume, ricavato da una demolizione parziale, che ospita l’ingresso e le scale completamente a vista e parte integrante dello spazio interno, il tutto sormontato da tre finestre su tetto inclinato che permettono alla luce di invadere tutti i livelli, fino ad accarezzare dolcemente lo spazio posto al livello più basso.
L’impressione, una volta entrati è quella di essere avvolti in un metaforico abbraccio dagli ambienti la cui lettura si presenta chiara e definita. Giochi di specchi accentuano riflessi che si muovono liberi.
Il primo livello, che precedentemente ospitava il ricovero dell’animale da lavoro, diventa Salotto, luogo di aggregazione dove discutere e confrontarsi, successivamente al secondo livello troviamo uno spazio completamente dedicato alla zona pranzo con un’isola cucina cuore pulsante e centro dell’intero spazio abitativo. Il terzo livello è completamente dedicato alla camera da letto, con i relativi comfort.
Tutti i livelli sono dotati di servizi igienici e sono collegati attraverso un ascensore, che agevola il superamento dei livelli.
Progetto: Arch. Arpino Giuseppe
Opere strutturali: Leonardo Santoro
Finiture interne: S.I.A.M.
Foto: Pierangelo Laterza
L’idea progettuale aveva come finalità quella di conserva le volte a botte presenti e di conseguenza i livelli esistenti, dando una nuova identità agli spazi che rispondevano solo ad esigenze di tipo funzionale.
Arch. Arpino Giuseppe