Il progetto è basato sulla ristrutturazione completa di un appartamento situato nel centro di Matera.
L’abitazione si presentava con un ingresso e un lungo corridoio di distribuzione con finestre alte e alcuni ambienti bui. L’obiettivo è stato quello di recuperare lo spazio per avere ambienti ampi e luminosi e creare una divisione tra zona giorno e zona notte, ponendo grande attenzione al progetto di dettaglio.
Il risultato è una casa luminosa dai toni contemporanei: il nuovo ingresso si apre sull’ampio salone dalle cui finestre penetra una luce naturale che esalta i toni del legno del parquet a doghe in corteccia di noce, utilizzato per l’intero appartamento ad eccezione dei bagni e servizi dove sono stati posati pavimenti e rivestimenti materici e mosaici vetrosi.
I bagni delle due camere si fondono armoniosamente con gli spazi progettati e diventano protagonisti nelle stesse: lo spazio doccia della camera padronale, pensata come un mini/appartamento, è caratterizzato da una doppia panca sagomata rivestita in mosaico rosso e da una cascata d’acqua mentre un lungo piano con doppio lavabo occupa il lato lungo del bagno.
Una parete curva rivestita in mosaico e il segno di progetto quasi fosse una ragnatela a pavimento, qualifica la doccia del bagno interno alla seconda camera. Il lavabo di design in appoggio su un piano sagomato e rivestito in gres effetto legno, si riflette sulla lastra di vetro a chiusura della doccia insieme all’erogatore a soffitto il tutto illuminato da un cono di luce a led.
Il bagno ospiti, di piccole dimensioni, ma di pregio per la parete di appoggio del lavabo rivestita interamente da mosaico vetroso che si ritrova anche nella piccola nicchia.
Gli accessori ed i complementi utilizzati completano il tutto arricchendo gli ambienti di personalità.
Progetto: Arch. Dora Capozza
Foto: Pierangelo Laterza
Un ruolo importante è svolto dagli elementi illuminanti, definiti in funzione del progetto e della luce desiderata, che enfatizzano gli ambienti della casa accompagnando i diversi momenti della quotidianità.
Dora Capozza